Prestito Vitalizio, cos’è e come funziona il finanziamento che non si rimborsa

Cos’è

Alcuni lo chiamano con il termine di prestito vitalizio, altri lo chiamano mutuo vitalizio. Ma di cosa si tratta? Il suo funzionamento è realmente diverso dai classici finanziamenti? L’utilizzo del prestito vitalizio è molto diffuso in Inghilterra e solo dal 2006 viene usato anche in Italia. Attualmente non è molto richiesto ma in alcuni casi può rappresentare una valida alternativa al classico prestito personale.

Chi può richiederlo? Quali sono i requisiti che deve avere il richiedente? Per poter richiedere un prestito vitalizio è necessario essere proprietari di un immobile libero da ipoteca e da ogni altro tipo di vincolo. Il richiedente, cioè il proprietario dell’immobile, dovrà inoltre aver compiuto almeno 65 anni.

Come Funziona

Il finanziamento vitalizio può quindi essere considerato a tutti gli effetti un prestito per la terza età. Qual è la cifra massima richiedibile tramite questo tipo di prestito? La somma massima finanziabile dipende esclusivamente da due fattori: dal valore dell’immobile e dall’età del proprietario. In ogni caso la cifra ottenibile non sarà mai maggiore del 50% del valore stimato della casa. L’istituto di credito invierà un perito che valuterà l’appartamento in questione, la banca successivamente potrà erogare un finanziamento il cui importo sarà al massimo pari alla metà del valore della casa.

Come già scritto, l’altro fattore che determinerà la cifra massima erogabile è l’età del proprietario. Maggiore sarà l’età del soggetto, maggiore sarà l’importo finanziabile. Un anziano di 90 anni riuscirà sicuramente ad ottenere il 50% del valore dell’immobile, un signore di 70 anni probabilmente riuscirà ad ottenere solo il 40% di quanto stimato nella perizia. Nel momento in cui scriviamo, gli importi ottenibili tramite il prestito vitalizio oscillano, sempre tenendo conto del valore dell’abitazione e dall’età del suo proprietario, tra i 32.000 ed i 350.000 euro.

Rimborso

Come si rimborsa il prestito vitalizio? Solitamente, quando parliamo del classico prestito personale o di un comune finanziamento, siamo abituati a pagare mensilmente, secondo un preciso piano di ammortamento, una rata che ha quasi sempre un importo costante fino all’estinzione del debito. Nel prestito vitalizio tutto questo non occorre, o meglio non esiste. Nessun bonifico, nessun assegno, nessun bollettino postale, niente rid. Nulla, il prestito vitalizio non va rimborsato. O meglio, gli interessi passivi che ogni anno matureranno sul denaro ricevuto in prestito si capitalizzeranno.

Il rimborso andrà fatto solo dopo il decesso del cliente. Con il decesso del cliente entrano in gioco i suoi eredi. Loro avranno 12 mesi di tempo per poter decidere se saldare il debito del parente deceduto o se cedere l’immobile all’istituto di credito. Se si sceglie di saldare il debito, gli eredi potranno godere a tutti gli effetti dell’immobile ereditato, ma dovranno occuparsi di tasca propria del debito aperto dal loro parente.

Se invece gli eredi dovessero decidere di vendere l’immobile, potranno saldare il debito con i soldi derivanti dalla vendita ed intascare una quota di denaro qualora si dovesse ottenere una somma maggiore di quella che c’è da pagare.

Cosa accade se al momento del decesso il debito risulta essere maggiore del valore della casa? Tale situazione è molto rara, ma può accadere. Può accadere che il cliente deceda ad un’età molto avanzata e che il debito sia diventato maggiore di quello che è il valore reale del suo immobile. In tal caso, gli eredi non dovranno preoccuparsi in quanto il tutto diventerà un problema della banca. Non ci sarà quindi nessuna spesa aggiuntiva da pagare.

Il prestito vitalizio risulta essere oggi una delle migliori soluzioni per tutti quei pensionati che necessitano di denaro e che non riescono ad ottenere il classico prestito personale proprio a causa della loro avanzata età.