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Investire in Thailandia, quali sono gli Incentivi del Governo Tailandese

Perchè Investire in Tailandia

Se state pensando di investire i vostri risparmi in un paese come la Thailandia dovrete essere a conoscenza della situazione attuale economica del mercato, delle leggi in vigore e delle attuali disposizioni per gli investitori esteri.

Di fatti, aprire un’impresa o decidere di trasferire la propria residenza nel paese asiatico della Thailandia non risulta un’impresa del tutto semplice.

Economicamente la Thailandia si presenta come una potenza solida, con un buon profitto di crescita per gli investitori provenienti da Stati esteri. La sua posizione geografica strategica ha permesso l’espandersi di numerosi settori fra cui i servizi pubblici di trasparto, come lo skytrain economico presente nella città di Bangkok; i settori dell’edilizia, delle comunicazioni e i settori energetici; nonché una valuta monetaria, il baht, nelle prime posizioni delle onete più stabili al mondo.

 

Incentivi del Governo Thailandese

Il governo Thailandese incentiva diverse tipologie di investimento straniero, una strategia che ha permesso al paese di espandersi e di crescere costantemente. Nelle aree principali, l’apertura di un’azienda sul territorio della Thailandia, potrebbe rivelarsi un buon investimento con adeguati profitti di ricavo. Il Foreign Business Act BE. 2542 è lo specifico organo di informazioni e consulenze posto a disposizione per gli investitori stranieri. Alcune norme indicano inoltre una serie di attività concesse e proibite, dividendosi nei settori 1,2 e 3.

Le attività proibite riguardano (Lista 1):

  • deforestazione;
  • allevamento animali;
  • attività terriera;
  • creazione di immagini di Bhudda;
  • commercio di antiquariato di oggetti storici di alto valore;
  • attività di pesca.

Attività rigurdanti la sicurezza nazionale, possibili effetti negativi nel settore artistico, nel settore della cultura, dei costumi o nel settore ambientale (Lista 2):

  • aziende produttrici di armi da fuoco;
  • aziende produttrici di munizioni e metriali esplosivi;
  • aziende produttrici di manufatti e antiquariato;
  • aziende produttrici di strumenti musicali;
  • aziende produttrici di opere in legno;
  • aziende produttrici di pietra e salgemma;
  • aziende produttrici di zucchero di canna;
  • aziende produttrici di legname per mobilifici.

La Lista 3 comprende tutte le attività per cui la Thailandia non risulta ancora pronta per una competizione estera:

  • attività di ingegneria;
  • attività di architettura;
  • attività di servizi legali;
  • attività pubblicitarie;
  • attività di brokeraggio;
  • attività di vendita alimenti e bevande;
  • attività turistiche di gestione degli hotel;
  • attività di contabilità;
  • attività turistiche generali.

Per ottenere l’autorizzazione ad una delle attività descritte dalla Lista 3, occorrerà una Foreign Business License Application, con la presenza di un socio di maggioranza di origine thailandese.

Il clima caldo permette un afflusso di turismo costante in ogni periodo dell’anno, ma prima di decidere di aprire un’attività nel paese si dovranno valutare cultura e differenti modalità di pensiero comune della popolazione. Il paradiso fiscale della Thailandia è caratterizzato da una tipologia territoriale, le conseguenti tassazioni riguardano solo i redditi percepiti sul territorio, mentre forme di reddito estere non risulteranno soggette a imposte.

L’Iva Thailandese è denominata VAT e conta il 7%, con un costo della vita accessibile, ma salari relativamente bassi per chi vive come residente sul territorio.