Differenze tra Prestito Personale e Cessione del Quinto

Quando occorre un finanziamento sono due le strade che si possono percorrere, una è quella dei prestiti personali, l’altra è quella della cessione del quinto. La differenza tra queste due forme creditizie sta nel metodo di rimborso.

Nel prestito personale l’importo da pagare viene versato tramite il pagamento delle rate e può avvenire tramite l’addebito automatico su conto corrente bancario o postale, chiamato anche Rid, o tramite i tradizionali bollettini postali.

In questo caso la banca non ha la certezza che il cliente salderà quanto dovuto e necessita quindi per tutelarsi di diverse garanzie. Attualmente a causa della crisi economica che sta attraversando il nostro Paese le banche concedono sempre con più difficoltà dei prestiti personali proprio perchè hanno il timore che il cliente possa prima o poi risultare insolvente.

La cessione del quinto dello stipendio è solo per i lavoratori dipendenti

Nel caso della cessione del quinto dello stipendio invece gli istituti di credito hanno la certezza assoluta che il cliente rimborserà quanto dovuto sino all’ultimo centesimo. Questo è dovuto grazie al fatto che chi rimborsa il finanziamento non è il richiedente ma il suo datore di lavoro.

Proprio perchè non si può essere datori di lavoro di se stessi, questa forma finanziaria è possibile solo per i lavoratori dipendenti e per i pensionati. I lavoratori autonomi quindi non potranno mai usufruire della cessione del quinto. Come mai questo nome? Il nome deriva dal fatto che l’importo massimo da pagare mensilmente non dovrà mai superare un quinto di quanto percepito nella propria busta paga al netto di tutte le spese.

Ogni volta che si acquisterà questo tipo di prestito sarà necessario acquistare contemporaneamente una polizza assicurativa a tutela del credito. Questo è un obbligo di legge e serve a tutelare sia il lavoratore che i suoi eredi. Nel caso in cui il cliente dovesse perdere il lavoro o decedere sarà la compagnia assicurativa ad occuparsi del rimborso del finanziamento.

Grazie al sistema di rimborso le banche si sentono più protette e sicure e riescono quindi a concedere dei tassi di interesse migliori di quelli disponibili sul mercato. Proprio perchè non è possibile non saldare le rate e risultare insolventi, la cessione del quinto dello stipendio viene anche consigliata a tutti coloro che in passato hanno avuto dei disguidi finanziari. E’ possibile quindi utilizzarla anche quando si risulta essere protestati o cattivi pagatori in quanto iscritti nel registro del Crif.

Cessione del quinto dello stipendio con contratto a tempo determinato

Passiamo ora alla domanda per eccellenza: i lavoratori dipendenti con contratto a tempo determinato possono richiedere ed usufruire di tale proposta commerciale? La risposta è si. I lavoratori dipendenti che possiedono un contratto di lavoro a tempo determinato possono richiedere la cessione del quinto dello stipendio a patto che l’ultima rata del finanziamento sia pagata prima che il proprio contratto di lavoro scada. Se ad esempio si possiede un contratto di lavoro per 4 anni, l’ultima rata dovrà essere pagata prima dell’ultimo mese lavorativo ossia entro i quattro anni.

In sintesi quindi: la cessione del quinto dello stipendio può essere richiesta solo dai lavoratori dipendenti. Non è il debitore a pagare la rata mensile ma sarà il suo datore di lavoro a decurtarne l’importo dalla busta paga. La rata mensile non può superare un quinto di quanto viene percepito in busta paga al netto delle spese. E’ obbligatorio sottoscrivere una polizza assicurativa a tutela del credito. Può essere richiesta anche dai soggetti protestati e dai cattivi pagatori iscritti nel pubblico registro del Crif.